Cesare Cremonini, bolognese fino al midollo, è sempre stato "quello sul palco" sin da quando - undici anni e tanta, tanta voglia di libertà - era costretto a esibirsi al pianoforte di casa davanti agli amici dei suoi genitori, proponendo in quelle occasioni le sue prime composizioni classiche. Questo libro sincero, ironico e commovente - uscito nel 2009 per celebrare il decimo anniversario del successo dei Lùnapop, e qui corredato da una nuova prefazione scritta da Cesare per celebrare il ventennale di "... Squérez?" - ci racconta il percorso di formazione che lo ha portato in brevissimo tempo alla pubblicazione e al successo di uno tra i più conosciuti, cantati e ballati evergreen della musica italiana degli ultimi anni: la sua "50 Special". La scrittura di Cesare, muovendosi in simbiosi con il crescere dell'età del protagonista, riesce a raccontare fedelmente lo spaccato di un'epoca, quella degli anni Novanta, in cui le carriere musicali avevano ancora il fascino di una piccola fiaba moderna dove i protagonisti si muovevano, incredibile a dirsi, liberi dalle piattaforme digitali, dagli smartphone e dai social network, dai format dei talent televisivi e dalla conseguente frammentazione del pubblico in favore di una cultura dell'immagine e dell'apparire, molto meno centrata sul suonare, scrivere canzoni, pubblicare dischi. La scoperta della musica grazie a due miti baffuti - Suor Ignazia e Freddie Mercury - gli studi di musica classica e la nascita quasi miracolosa delle prime canzoni, la lotta quotidiana per realizzare i propri sogni quando tutti spingono perché il ragazzo "metta la testa a posto". E poi i momenti difficili, i guai dell'adolescenza, le sofferenze che formano in lui il bisogno di creare attraverso la musica un proprio mondo. Fino all'incontro importante con il produttore Walter Mameli: la svolta tanto attesa. E il ragazzo bolognese, predestinato al successo ma incredulo di fronte agli eventi, più determinato che mai, a soli diciannove anni, si ritroverà a volare in vetta a tutte le classifiche, con ai piedi le stesse ali che, in sella a una Vespa, lo continuano a portare in giro per i colli bolognesi.
Sabrina999sabrina@gmail.com Ruffolo - 21/08/2019 14:38