Akino, giovane studioso di geografia all'Università K., si reca nella piccola isola di Osojima per svolgere ricerche sul campo. Presto il suo viaggio si trasforma in una sorta di pellegrinaggio alla ricerca di se stesso e in una profonda riflessione esistenziale, all'indomani di una grave, triplice perdita. La natura incontaminata dell'isola, la sua flora subtropicale, i leoni marini, i capricorni giapponesi, le numerose specie di uccelli fanno da sfondo agli incontri di Akino con alcuni emblematici abitanti del posto in un clima legato allo sciamanesimo, al buddhismo esoterico e allo shintoismo. Nel finale denso di sorprese, ambientato circa cinquant'anni dopo, Akino trarrà le conclusioni sulla propria vita, ancora una volta grazie a Osojima e alla sua magia. Una vicenda con richiami importanti alla storia e alle religioni locali e ai loro misteri, ma al contempo un romanzo sul senso della vita e sulla riscoperta dei suoi valori fondamentali, in questa nostra epoca sempre più alla deriva. Questo romanzo vi porterà in un paradiso perduto, su una piccola isola dell'arcipelago giapponese, dove la natura è un tempio e ogni pianta, sasso e animale sono venerati come divinità.
All'inizio degli anni '30, a seguito di una serie di lutti famigliari, un giovane ricercatore di geografia si reca a Osojima, una piccola isola a forma di cavalluccio marino a sud del Kyûshu, che si divide tra una fitta vegetazione, specchi d'acqua dolce, montagne e ampie vallate dove si trovano paesini aggrappati a ripidi pendii che sembrano essersi fermati a epoche passate. Attento a ogni minimo incontro con piante e creature, il giovane s'imbatterà in numerose specie di fiori e animali, di cui indagherà peculiarità e origini. Così come farà delle rovine di antichi monasteri buddisti e di altre costruzioni diroccate che la vegetazione, col trascorrere degli anni, si è ripresa. L'isola, così come l'avventura del protagonista, sembra esistere in una eterea dimensione atemporale, la cui serenità è però attraversata da traumatiche tracce del passato. Immerso in un universo immaginifico che ricorda i film di Miyazaki e accompagnato da un'atmosfera sospesa e allucinatoria, questo libro ci trasmette una forma di tranquillità che scardina le classiche rappresentazioni occidentali di pathos e tragicità per restituirci un puro legame spirituale che, attraverso la temporalità non lineare che coesiste sull'isola, unisce la "nostra" memoria a quella del mondo naturale e culturale. Ed ecco infine che, nella seconda parte del libro, ambientata cinquant'anni dopo l'avventura sull'isola, si scoprirà come le "bugie del mare" siano un fenomeno allucinatorio, tanto reale quanto impalpabile, nel quale si può scorgere, anche solo per un attimo, la comunione tra uomo e natura, tra spazio e tempo.
Giulio - libraio di Verona
libreriacortivenete - 06/11/2024 16:16