"Leila della tempesta" nasce come rielaborazione letteraria di una lunga esperienza di dialogo con detenuti arabi musulmani, in un grande carcere italiano. Tra essi c'è Leila, giunta clandestinamente in Italia durante una tempesta sul Mediterraneo, po,i finita in carcere perché coinvolta nel commercio degli stupefacenti. Lì conosce l'Altro, cristiano e monaco, con il quale intreccia un intenso rapporto, che si allarga progressivamente ad altri detenuti provenienti dal suo mondo. Incontri sul filo di una scommessa appassionante: la scoperta di punti di contatto, al di là di tutte le possibili differenze reciproche. "Leila della tempesta" oltrepassa dunque i limiti della problematica del reato per volgersi agli orizzonti del dialogo tra civiltà e religioni, dando parola anche alla Costituzione italiana e toccando così i problemi più scottanti della cittadinanza e dell'inclusione in una società che cambia. Presentazione di Piero Stefani e postfazioni di Paolo Branca e Valerio Onida.