Non date retta ad altre parole oltre a queste: Lenz è un capolavoro.In questa storia estrema, la follia assume consistenza fisica. Sembra quasi di poterla toccare. Toccare la follia ci atterrisce perché ci spalanca l'universo vuoto sotto di noi.La follia di Lenz è, prima di tutto, prima ancora di essere conoscenza, sofferenza. Solo chi soffre o ha sofferto la follia può comprendere "l'orrida voce che chiamano silenzio" picchiarti nella testa.Leggendo le pagine di Georg Buchner il grido bruciante di questa sofferenza ci urla nell'anima. Il paradosso è che questo grido inaccettabile spalanca nello stesso istante universi d'inimmaginabile bellezza.A questi uomini e donne che hanno vissuto e vivono l'apocalisse nella testa è stato assegnato il compito di farci intravedere l'universo in tutta la sua pienezza.Ogni parola di Buchner è un portale su un nuovo universo.Non è più letteratura: è cosmogonia.L'autoreGeorg Buchner è stato uno scrittore tedesco (1813 1837), figlio di un medico, studiò medicina a Strasburgo. Buchner è il massimo drammaturgo del realismo tedesco, precursore dell'espressionismo. La splendida novella incompiuta "Lenz" è un'analisi del progressivo patologico disgregarsi del mondo davanti agli occhi dell'infelice protagonista.