Il mondo dei sacerdoti sta cambiando, come tutto il mondo, d'altronde. Questi ultimi tre anni ce lo stanno ripetendo in svariati modi, quasi a ricordarci che non possiamo sederci sugli allori. Stanno cambiando le parrocchie, le relazioni intraparrocchiali, le diocesi, il numero dei credenti e dei fedeli in una società sempre meno "cristiana", dove chi ha fede in Gesù diviene minoranza. Ma in mezzo alle molteplici cose che mutano, in mezzo alle pandemie e alle guerre inattese e sconcertanti, in mezzo ai problemi dell'ecologia e di una trasformazione tecnologica sempre più rapida, qualcosa rimane saldo: il senso dell'essere prete e annunciatore della gioia, della speranza, della vita eterna. In questo libro, don Diego Goso si immerge proprio nel solco che le trasformazioni sociali, individuali ed ecclesiali stanno scavando tra "il mondo che era" e "quello che sarà", immaginando una lunga lettera lasciata come eredità da un vecchio prete a un giovane che sta per diventarlo. Ne viene un'appassionata rilettura dei nostri giorni, del senso del credere e della necessità di un annuncio cristiano che non perda nulla dell'umano, pur guardando con gli occhi fissi verso il Cielo.