19 novembre 1938, viene pubblicato sulla "Gazzetta Ufficiale" il decreto legge n. 1728 intitolato "Provvedimenti per la difesa della razza italiana". Dopo pochi giorni Ernesto Nathan Rogers, ebreo, giovane architetto razionalista e membro dello studio BBPR, comincia a scrivere "Lettere di Ernesto a Ernesto" e vicevena, che porterà a termine nel marzo del 1939. Il manoscritto, tornato finalmente alla luce, viene presentato in tutta la sua drammatica realtà. Una sequenza di brevi, intense lettere che l'autore rivolge a se stesso instaurando un doloroso dialogo interiore in cui indagare la nuova condizione di anonimo tra la folla. Gli scritti di Rogers, che inizialmente erano una naturale reazione al trauma subito, diventano con il passare del tempo una lucida riflessione sulla condizione dell'individuo nella società moderna. Insieme essi testimoniano di un cambiamento nella percezione di sé nel mondo che risulterà fondamentale per capire il ruolo che Ernesto Rogers acquisirà nel dopoguerra italiano e internazionale.