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Il venticinquenne Carducci arriva a Bologna nell'autunno del 1860, a seguito della nomina a professore di Letteratura italiana dell'Ateneo felsineo. Questo volume presenta le ventidue lezioni superstiti del suo secondo corso universitario, quello dell'a.a. 1861-62, e la lezione inaugurale del corso successivo: tutte sono dedicate a Francesco Petrarca. Il testo, conservato fra le sue carte autografe, è quasi interamente inedito. Nelle lezioni Carducci alterna sapientemente inquadramento storico, racconto della vita ed esposizione delle opere di Petrarca, ricorrendo a toni vivaci e concedendosi qualche divagazione polemica su vicende letterarie e politiche. Il giovane professore fonda il proprio magistero sui classici della critica e della filologia sette-ottocentesca - de Sade, Baldelli, Marsand, Levati e Rossetti sono gli studiosi coi quali più spesso dialoga -, ma tiene conto anche delle acquisizioni più recenti, quali l'edizione Fracassetti delle Familiares. Molte delle considerazioni che qui Carducci svolge troveranno pieno sviluppo nei successivi risultati della sua esegesi petrarchesca: seppur in forma embrionale, le lezioni anticipano le Rime di Francesco Petrarca sopra argomenti storici morali e diversi (1876) e il commento integrale al Canzoniere curato insieme a Severino Ferrari (1899).