Lune nuove è un racconto ambientato a Bologna, fra due abitazioni situate nella stessa via ma con destini diversi. È un libro di strade, case, giardini, segreti e rivelazioni. Al centro della storia si muove Costanza, madre e insegnante, donna attiva e impegnata, che si trova costretta ad affrontare da sola le emergenze e gli sconvolgimenti dentro e fuori casa. I suoi figli, Agata, Arturo e Athena rispettivamente diciotto, quattordici e sei anni condividono molto del loro tempo con Misal e Mohammed, figli di genitori marocchini, buoni vicini di casa. Il gruppo dei ragazzi più grandi custodisce un segreto e una preoccupazione importante legata a Misal, a cui cerca di far fronte in modo piuttosto inusuale. Poiché inusuale è proprio Misal Birbouz, marocchina di origine e italiana di nascita, diciotto anni, genio della matematica, una passione per l'astronomia che la porta a vagare più fra le stelle che sulla Terra, scienziata in erba ma ancora con molti ostacoli da superare prima di veder realizzati i suoi sogni. Dentro di lei si agita un disagio personale e una difficile decisione da prendere che non riesce a condividere con la sua famiglia. Intorno a lei si stringe il gruppo e si dipana la storia.
Nell'incedere del racconto si alternano i punti di vista degli adulti e quelli variegati degli adolescenti, a volte in modo conflittuale, altre volte seguendo il proprio corso, ma mai in maniera separata. Le differenze e le fatiche generazionali si vanno ad incrociare e creano interdipendenza, fino ad estendersi al mondo dell'infanzia con le domande universali che spiazzano, e agli anni della senilità che donano ricordi, dimenticanze ma anche improvvise rivelazioni.
Un libro dove si ama, si soffre, ci si dispera e si spera, si è diversi ma si lotta insieme.