Questo libro, ideato e curato da Cesare Garboli, raccoglie in un unico volume tutto ciò che Antonio Delfini ha pubblicato occasionalmente su quotidiani o periodici, e descrive la parabola drammatica di un ricco gentiluomo di provincia che, cresciuto tra gli agi e i privilegi, nell'arco di quindici anni tra il 1945 e il 1960 perde tutto quello che possiede e muore in povertà. Su questo giovane sognatore che non ha mai frequentato una scuola, imbevuto della retorica patriottica e risorgimentale, si abbattono e lasciano il segno eventi pubblici e storici: l'aggressione all'Etiopia, la guerra civile spagnola e la guerra mondiale, l'antifascismo, la lotta partigiana; e poi la guerra fredda, la ricostruzione, il miracolo italiano, la società dei consumi. Su tutto Delfini punta il suo sguardo critico, denunciando prima di Pasolini lo scempio che il capitalismo selvaggio ha fatto al nostro Paese e preconizzando quel «disumanesimo italiano» che di lì a poco sarebbe esploso.