Le "Massime e riflessioni" mostrano tutta la conoscenza di Goethe nelle differenti espressioni del sapere e dell'indagine della vita umana. Sono pensieri spesso annotati con mano frettolosa su ritagli di carta da pacchi, conti della spesa, locandine teatrali. Eppure l'opera nasce non come un'eterogenea raccolta di frasi e aforismi, ma come un libro organico in cui sono presentati "nuclei pregnanti di un dialogo ininterrotto con se stesso e con la vita". Un "libro al di là del libro", in cui - così come accade nella vita - esiste un dialogo continuo tra il particolare e la totalità. Frammentarietà e pienezza sono i due concetti che meglio descrivono questo volume; come se Goethe, puntando la sua lente di ingrandimento (la sua mente) su qualcosa, riuscisse a stabilire immediatamente un rapporto con il tutto dell'esistenza. Le sue riflessioni sono "schegge" di vita " se è vero che esperienze della vita lo sono anche la letteratura, la filosofia, la natura, la scienza " e, pure, un commento o un'appendice alle sue principali opere. Si tratta quindi del "libro dei libri", quello in cui vediamo concentrata tutta la vicenda artistica e umana dell'autore del "Faust". Introduzione di Paolo Chiarini.