La "Metafisica" rappresenta una delle opere più straordinarie del pensiero filosofico. In questa edizione con testo a fronte, la nuova traduzione e il commento di Enrico Berti, il più autorevole studioso italiano di Aristotele. La traduzione si basa sul testo dei manoscritti della cosiddetta 'famiglia alpha', oggi riconosciuti come i più affidabili perché non influenzati dal commento di Alessandro di Afrodisia e degli altri commentatori antichi. Essa si differenzia da quelle disponibili per il suo carattere il più possibile letterale, che aderisce al testo greco rendendo tra virgolette i neologismi e le espressioni tecniche introdotte da Aristotele. Il testo originale è quello dell'edizione Ross, ma si segnalano in nota tutti i passi in cui la traduzione se ne discosta. Le note aiutano la comprensione dei passi più difficili e danno conto dell'avanzamento degli studi più recenti. L'introduzione, infine, propone una nuova interpretazione complessiva della Metafisica di Aristotele, che Enrico Berti ha maturato in oltre cinquant'anni di studi.
Per chi non sia uno studioso di professione, non rappresenta la migliore delle edizioni disponibili nella nostra lingua. Si fa latore di una esegesi, essenzialmente fondata su ragioni di carattere filologico (di cui fornisce esaurienti giustificazioni), alternativa rispetto alle traduzioni correnti, che si riassume nella concezione dell'opera come illustrazione di una scienza dei principi primi, ovvero delle cause prime - e non secondo la tradizionale chiave di lettura che configura la "Metafisica" alla stregua di una onto-teologia sostanziale.Il che è interessante ma, in assenza di un adeguato apparato di commento critico, finisce col relegare questa edizione, come dicevo, alla cerchia degli specialisti (o comunque di chi intenda fruirla confrontandola con quelle correnti di Reale e/o di Zanatta).
Carlo Mozzoni - 03/05/2018 16:05