È un mattino cristallino come tanti a Miden. Una ragazza bussa alla porta di una coppia con un'accusa di abuso sessuale. L'accusato è il suo ex professore di filosofia. La compagna del professore aspetta un figlio. Sono entrambi approdati a Miden da un paese straniero, sprofondato nel Crollo: una devastante crisi economica. Miden è la società ideale che li ha accolti, un nuovo Eden di eguaglianza e benessere, una piccola comunità laica e razionalista, tanto solidale quanto inflessibile.
Il professore e la studentessa hanno avuto una storia in passato. Ma è solo a due anni di distanza che la ragazza si rende conto di aver riportato un trauma da quel rapporto.
La denuncia scuote la felice comunità di Miden, dove ogni anomalia che ne alteri il candore viene dibattuta e corretta, ogni trauma riconosciuto e risolto per il bene comune.
I tre protagonisti si ritrovano al centro di un'indagine. Amici e colleghi si trasformano in un tribunale che deciderà delle loro vite. E, nell'attesa del verdetto, tutte le certezze della coppia si corrompono, così come il futuro che sognavano per il loro figlio.
Veronica Raimo compie i due gesti che sono l'essenza stessa della letteratura: prima costruisce un mondo perfetto, poi innesca un effetto domino che lo fa tremare fin dalle fondamenta. Tra le ombre del paradiso di Miden, ci mostra le paure del nostro presente, il lato oscuro del desiderio. E, con eleganti astrazioni dal sapore borgesiano, spinge la sua storia nelle distopie letterarie più interessanti del nostro tempo, riecheggiando le tonalità di Margaret Atwood e le ossessioni di J.M. Coetzee.
Violenza, amore, consapevolezza: attraverso il doloroso intrecciarsi del punto di vista femminile e di quello maschile, Miden si interroga su cosa significhi oggi provare sentimenti che non sappiamo riconoscere, per costruire senza pudore una voce impossibile da ignorare nel dibattito contemporaneo su sesso e potere, su libertà e controllo.