"Qualche anno fa ho cominciato a catalogare il mio archivio. Circa 6000 pezzi da associare e altrettanti codici da decifrare. Mentre riaffioravano ricordi legati a ogni singolo capo, mi sono soffermato soprattutto su quelli invisibili, mancanti di una storia ufficiale o di un'occasione di visibilità. Ho impiegato del tempo a cercare un sinonimo che mi sembrasse meno crudo di "scarto" per definirli, ma non sono riuscito a trovarlo, perché di scarti si trattava. Centinaia di idee messe da parte, di trampolini serviti a saltare altrove, di sogni realizzati ma irrealizzabili, si erano materializzati nel mio presente per chiedermi un cenno sul loro destino. Il primo maggio del 2021, lontanissimi dalla frenesia creativa che per un soffio, anni prima, gli aveva impedito di apparire su una passerella o su un magazine, alcuni di questi pezzi sono tornati al mondo grazie a una fotografia. Mondovisione non è dunque un compendio del mio lavoro, ma lo è di quella parte sconosciuta che mi somiglia e prima di oggi non ho mai scelto per rappresentarmi." (Marco De Vincenzo)