Il volume ricostruisce il ruolo di Raimondi come mediatore tra la cultura italiana e quella francese nella prima metà del Novecento, attraverso l'esposizione di documenti che testimoniano il suo rapporto di amicizia intellettuale con importanti autori francesi (come Apollinaire, Cendrars, Tzara, Valéry) e autori italiani legati alla Francia (come Ungaretti, Longanesi, Carrà, de Pisis). L'appartato scrittore bolognese è riuscito a trasformare la fumisteria di piazza Santo Stefano in un luogo di riferimento per mettere in dialogo la cultura nazionale con le più innovative correnti espressive a livello europeo.