Uscito in Francia nel 1983, questo libro - incentrato sulle origini dell'ideologia fascista - non ha smesso di sollecitare confronti e accendere polemiche in tutti i Paesi europei: e reazioni ancora più vivaci provocherà nel nostro Paese, dove troppi luoghi comuni sul fascismo e sulla sua nascita continuano a sopravvivere. Sternhell è un caparbio distruttore di luoghi comuni. A cominciare da quello che individua nel fascismo un fenomeno italiano, dispiegatosi successivamente - per qualche aberrazione della storia - sui tempi e spazi ben più ampi di quelli del regime mussoliniano. In realtà, sostiene Sternhell, le origini del fascismo si radicano in terra francese, e si staccano per ben documentati e rivelatori passaggi da quell'humus culturale razionalista e democratico che, dalla rivoluzione giacobina borghese, si è innervato sui valori dell'unversalismo e dell'individualismo. Con un affresco di rara chiarezza Sternhell individua tutti gli elementi costitutivi delle culture, delle contrapposizioni e delle commistioni che formano quell'edificio ideologico della modernità che è il fascismo. Un lavoro che, opponendosi a decenni di elusioni, consente di delineare i tratti, talvolta ancora operanti in forme mimetizzate, di un sistema di pensiero con il quale i conti più profondi e difficili debbono essere ancora fatti.