Amélie torna in Giappone ma abbandona i tragicomici panni di impiegata nella multinazionale Yumimoto, vicenda narrata in "Stupore e tremori", e si concentra sulle peripezie sentimentali di quel periodo. Rinri è il suo fidanzato giapponese, bello e ricco, li lega un amore bizzarro ma non privo di poesia, raccontato con il solito umorismo, affondando lo sguardo chirurgico che le è proprio nell'incandescente universo dell'amore. Ma l'emozione più grande e la relazione più forte è ancora una volta quella che lega l'autrice al paese in cui è nata, e dove ha trascorso gli anni mitici dell'infanzia.
Il libro è stupendo, leggero e profondo. Oltre a raccontarci la storia d'amore, ancora una volta la nostra eroina mette a confronto la cultura giapponese con quella occidentale, con la sua solita tagliente ironia, e presenta un inedito ritratto del paese del Sol Levante, dove anche il Fujiama diventa personaggio, dove il cibo ha un ruolo fondamentale, dove lei stessa assume caratteristiche quasi soprannaturali. Da leggere, assolutamente!
Né di Eva né di Adamo
Anonimo - 10/04/2008 10:03
4/
5
Semplicemente delizioso: sottile, ironico, leggero e profondo al contempo. E' un peccato finirlo.
Lo consiglio vivamente e se avete la possibilità leggetelo in lingua originale (francese) come ho fatto io. Ne guadagna ancor di più.
Anonimo - 22/10/2008 10:52
Anonimo - 10/04/2008 10:03