Dal libro: Rincaso soltanto ora e sono le 5 del mattino dopo aver vegliato tutta la notte. Dalla finestra del mio studio, vedo aprirsi su Parigi la più bella alba del mondo. Il primo sole scintilla sui tetti di ardesia, accende le grondaie delle case in sonno, infiamma i vetri delle finestre chiuse. Un brivido lungo e fresco di vento corre, sussurrando, per lo scarso fogliame degli alberi, giù nel boulevard, dove, fra uno sfarfallio di giornali che sentono di piombo e di inchiostro, i camelots più mattinieri si inseguono con passi sonori.
Tutti i giornali recano, sotto le testate, lunghe liste di caratteri alti e neri, sulle quali il mio occhio esperto indovina i titoli degli ultimi avvenimenti.
Gli ultimi avvenimenti! La Serbia premuta dalla Russia cede, quasi in tutto, alla volontà dell'Austria; ma questa consigliata dalla Germania insiste nello stolto proposito di umiliare la sua inquieta vicina e già bombarda Belgrado.
I governi di tutti i paesi sono unanimi nel protestare il proprio amore per la pace, ma si sente che il timone delle navi, erranti tra i flutti di un mare in collera e sotto un cielo carico di folgori, non obbedisce più al comando delle loro mani febbrili e si ha l'impressione che, protestandosi amici della pace, ciascuno di essi cerchi soltanto di rovesciare sull'altro la terribile responsabilità della guerra.