Questi "esercizi dell'attesa" nascono attorno al buio e alla luce di una camera, mentre nel tepore dell'utero cresce una vita. Ad attenderla, auscultando i segnali del corpo, tra improvvisi bagliori di gioia e moti d'angoscia, è l'autore di questi versi che sta per diventare padre. Questa "piccola gigantesca cosa" che sta per trasformare l'esistenza e il mondo, è vegliata e custodita, nei minimi gesti del quotidiano, in una lingua nitida che sembra mimare, sul bianco della pagina, il balbettio di chi si approssima alla grazia.