«Bonn non è più un bambino problematico, ma un adulto». Così, nel 1967 il socialdemocratico Willy Brandt, all'epoca Ministro degli Esteri, definiva in un'intervista la posizione della Repubblica federale tedesca nel contesto internazionale. Dall'inizio del suo ruolo nel governo di Grande Coalizione (SPD-CDU/CSU), Brandt indicava lo stile assertivo che avrebbe caratterizzato il suo operato, prima come Ministro degli Esteri e poi come Cancelliere. Questo volume ricostruisce la politica di sicurezza della Germania occidentale durante il periodo della distensione (1967-1975) e mette in luce la posizione di Bonn nei confronti dei suoi alleati occidentali, nei principali dibattiti e negoziati di quegli anni. L'autrice aggiunge dunque un tassello importante alla storia della politica di Brandt ed Egon Bahr, i quali - noti soprattutto per la politica innovativa nei confronti dei paesi del Patto di Varsavia (la Ostpolitik) - in questa ricerca acquistano una profondità maggiore, come fautori di una Germania che, allontanandosi dal suo drammatico passato, poteva cominciare a presentare con coraggio i propri interessi, destando peraltro non poche preoccupazioni negli alleati della NATO.