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La variegata ricchezza di proposte editoriali per l'infanzia e l'adolescenza - non sempre congrue sotto il profilo estetico né affidabili per contenuti e "messaggi" trasmessi - richiede un'analisi valutativa, da parte del critico come dell'educatore, che non può prescindere da categorie pedagogiche e psicologiche, stante la particolare natura dei destinatari. Il saggio riflette sui criteri di scelta e di valutazione del libro per ragazzi, in riferimento a contenuto, linguaggio, apparato iconografico e grafica, non senza richiamare il ruolo dell'adulto quale guida, filtro e orientamento, delle letture infantili e affronta alcuni nodi cruciali di questa specifica letteratura: i processi di comprensione, le paure, la rappresentazione di famiglia e sessualità, la censura, per poi focalizzare l'attenzione sulla fiaba tradizionale, sui classici per la gioventù (come le opere di Emilio Salgari) e sul problema delle loro riduzioni. Si sottopongono poi a critica pedagogica alcuni libri scelti tra i vari filoni narrativi che popolano l'affollato panorama dell'editoria per l'età evolutiva e gli odierni cartoon televisivi, nella consapevolezza che oggi la letteratura per l'infanzia non possa essere limitata alla narrativa scritta. Un'occasione di riflessione per chi è impegnato a vario titolo nella difficile scommessa di avvicinare le giovani generazioni al libro: insegnanti, bibliotecari, scrittori, genitori, studenti dei corsi di laurea in Scienze dell'educazione e della formazione primaria.