Certe volte le cose vanno tanto male che una può decidere d'ammazzarsi. Altre volte, invece, vanno peggio e succede che dopo morta una si ritrova sulla station wagon dell'uomo che l'ha sedotta e abbandonata a fare i conti con tutte le rogne a cui voleva sottrarsi. Lei è una donna qualunque. Lui un attore affetto da una forma acuta di narcisismo. Gli scenari e i personaggi quelli di un piccolo mondo ordinario, di un'Italia provinciale. Dopo la collera iniziale, la protagonista decide di abbandonarsi all'avventura cercando di trarne il migliore insegnamento possibile. Per raccontarlo, sceglie la forma della cantafavola, tra lepidezze prosastiche e qualche condiscendenza alla poesia. Poco alla volta scopre che dall'anomala condizione di fantasma il percorso di autoconoscenza sembra perfino presentare qualche vantaggio.