Eros e thanatos. L'amore per la vita, il dolore per la perdita, il timore della morte che ci sottrae all'essere discontinuo che noi siamo.
La sensibilità di questo poeta non dà spazio alla felicità di chi costruisce la vita intorno a una tranquilla e inviolabile esistenza. La rottura con il rassicurante buon senso in luogo di un disordine creativo, di uno stravolgimento che porta alla disperata perdita di una persona cara, di un amore sognato, di un incontro bruciato in un unico sguardo, è il filo invisibile che lega le poesie che andrete a leggere in questo libro.
Una malinconica visione dell'esistenza che sconfina in alcuni versi in una ribellione alla morte e alla passione che inevitabilmente confina con essa.
La malinconia che Giacomo Leopardi indicava non solo come esperienza umana dolorosa e disperata, ma anche come sorgente di ogni poesia. La malinconia come stato dell'animo umano insopprimibile, che se ascoltiamo senza timore diviene portatrice di conoscenza, di luce che fa risplendere e scintillare le cose e l'esperienza che si ha di esse.
Se l'abisso nel quale a tratti, prendendoci per mano, ci conduce Sergio Melchiorre con alcune sue poesie, è attraente quanto vertiginoso, la speranza di una continuità oltre la vita, oltre l'incomunicabilità amorosa, si apre improvvisa non come vana illusione ma come certezza inalienabile.
Proprio quando tutto sembra perso e alla feroce esistenza, all'umana miseria non esserci soluzione, si apre improvvisa una luce poetica e musicale insieme che ci culla dolcemente e che ci rassicura sulla veridicità dei sogni.
La speranza è uno dei temi ricorrenti di queste splendide poesie, e vi ho ritrovato l'idea che Friedrich Nietzsche aveva di essa. Nel saggio "Umano troppo Umano", il filosofo scrive: "La speranza è l'arcobaleno gettato al di sopra del ruscello precipitoso e repentino della vita, inghiottito centinaia di volte dalla spuma e sempre di nuovo ricomponentesi: continuamente lo supera con delicata bella temerarietà là dove proprio più rumoreggia selvaggiamente e pericolosamente."
La passione per la vita si scontra senza tregua contro l'effimero, la caducità, l'essere contingente di Jean Paul Sartre e della fenomenologia. È questo il senso, non sempre palese, nel libro 'Occhi Autunnali'.
Incontriamo in questa antologia di poesie l'esperienza di un uomo che ha scelto di rilanciare all'infinito la ribellione a quelle chimere che svaniscono con la luce dell'alba.
Sergio Melchiorre figlio di un Partigiano combattente sulla Majella e successivamente minatore in Francia perché emigrato a seguito della guerra, e di una donna che ha sempre lottato contro la miseria per la vita dei figli, ha viaggiato a lungo non solo nel mondo ma anche in quegli spazi misteriosi, talvolta labirintici della sua anima, che ci possono condurre, se leggiamo attentamente le sue poesie, nel nostro mondo interiore. Nelle sue poesie si può ritrovare una parte, forse non ancora conosciuta, di noi stessi.
sermel1956 - 12/12/2018 11:35