Il simbolo esoterico dell'ottava sfera che dà il titolo al romanzo, fin dall'antichità, è collegato alla ricerca della conoscenza del futuro. Qui si racconta la storia del giovane Ugo da Ferrara il quale, nei primi anni del '200, intraprende l'avventura della propria formazione e crescita personale andando a vivere da solo a Padova, per studiare medicina all'università fondata pochi anni prima. Ugo fa esperienza dell'amicizia e dell'amore per una fanciulla e ha inoltre l'opportunità di conoscere da vicino i personaggi che hanno dato nobiltà e fama allo "Studio di medicina" patavino, quasi a celebrare oggi nel racconto dell'autore gli 800 anni dell'istituto che lui stesso ha frequentato. Il racconto dell'esperienza di Ugo è arricchito da numerosi cenni storici sulla vita della città, all'epoca dominata da Ezzelino da Romano inviato dell'imperatore Federico II di Svevia. Ma in primo piano sono le esperienze più intime e le occasioni di crescita spirituale di Ugo, che paiono preannunciare quelle vissute da Pellegrino Farini nella Padova di metà '900. Entrambi, l'autore (che talvolta si rivolge al lettore in prima persona) e il suo giovane personaggio, paiono infatti ambire alla realizzazione, attraverso le generazioni future, di un progetto d'eternità. E' proprio a questa loro aspirazione spirituale che allude quell' "oltre": il superamento dell'Ottava sfera.