L'autore intende mettere in luce l'esistenza di una linea di ricerca della scienza italiana contemporanea, nota in tutto il mondo: si tratta della linea del "realismo locale" che restituisce alla fisica quella dimensione del buon senso che nel Novecento era stata in parte abbandonata. Heisenberg, Bohr e in qualche misura il giovane Einstein avevano introdotto idee audaci ma arbitrarie, come l'abbandono di causalità e realismo, le relazioni di indeterminazione, il relativismo. Importanti progressi sono stati invece ottenuti affrontando i problemi della fisica moderna con lo stile dei classici, da Galileo a Lorentz, cioè abbracciando senza riserve l'idea che la scienza serve a comprendere le proprietà di sistemi naturali oggettivi.