"Chiamate questo volume 'Hammett Unplugged'. Diciassette racconti e tre soggetti cinematografici, nessuno dei quali precedentemente raccolto in un'antologia e per la maggior parte inediti, compongono questo volume, il che costituisce un'eccezione significativa rispetto al lavoro per il quale Dashiell Hammett è più conosciuto. Le prime storie sembrano risalire agli inizi della sua carriera autoriale, le ultime potrebbero indicarne la conclusione. Hammett non è uomo da accumulare materiale in modo indiscriminate. Una volta esaurito il loro compito, si sbarazza di libri, riviste e manoscritti. Quello che invece conserva per oltre trent'anni sono i dattiloscritti e le successive versioni di lavoro di questi racconti, spostandoli da una costa all'altra, da un albergo all'altro, da un appartamento all'altro. Sono testi imporranti per lui. In queste pagine infatti Hammett supera svariati confini narrativi, dà prova del suo raffinato senso dell'ironia ed esplora la complessità degli incontri sentimentali. È a volte sensibile ma, più spesso, anche duramente obiettivo. Esegue caricature di uomini pieni d'orgoglio, traccia ritratti empatici di donne forti e fa la parodia degli intrighi della narrativa pulp. Sposta la focale dalla violenza al duro confronto drammatico tra i personaggi come elemento chiave dell'intrigo." (Richard Layman)