Franz Kafka, Emmanuel Lévinas, Hannah Arendt, Ágnes Heller, Elie Wiesel: questi grandi autori dell'ebraismo contemporaneo si incontrano nel presente libro, dando vita a un disegno argomentativo centrato sul riconoscimento dell'incompiutezza come feconda categoria politica. Accomunati da una "radice errante", nel tempo di crisi del logocentrismo suggeriscono, ognuno dalla propria angolatura, immagini della convivenza umana alternative a quelle fornite da una forma mentis totalizzante. Chi si fa viandante, evadendo dalla compiutezza degli ordini formali per affrontare le vie incerte del mondo, sa leggere con logiche altre gli infiniti particolari del reale non del tutto risolvibili nel razionale; sa riconoscere nella contingenza le occasioni di apertura su nuove possibilità.