Pedagogia del confine è una metodologia originale che utilizza la corporeità e le arti per esplorare, comprendere e rappresentare l'esperienza umana. Il volume è il racconto di una ricerca-intervento nel campo dell'educazione, che ha come obiettivo la trasformazione del contesto in cui si va a operare. Ha come riferimento il fenomeno migratorio e di conseguenza l'ambito interculturale e inclusivo, ma può risultare di grande interesse per tutti coloro che si prefiggono di innovare le metodologie didattiche in una direzione comunitaria e partecipativa, dando spazio anche alla dimensione artistica e creativa. È il racconto di un percorso che, adottando un approccio ecologico, fa dialogare la teoria con la pratica, individuando le fonti epistemologiche, antropologiche e pedagogiche delle arti performative e della corporeità. Il tentativo è quello di coniugare questo approccio con una riflessione sulla condizione migrante, sul mondo adolescenziale e sulla pratica della Danzamovimentoterapia e delle arti performative in ambito educativo. Il testo è corredato da alcuni stralci di interviste ai partecipanti, racconti di vita che narrano di incontri, di emozioni, della scoperta di cosa significhi appartenere alla stessa condizione umana.