Questo volume, pur strutturandosi come un manuale, lascia emergere la sua natura di discorso sull'arte, di posizione teorica, di racconto e di sguardo critico. Differisce da altri manuali sull'arte perché esclude le formule compilative e indaga i motivi e le "interferenze". Ciò che si è cercato di riprodurre è un clima, un ambiente, un orizzonte. Si è scelta una temporalità ribaltata, dove gli accadimenti camminano all'indietro: un'irregolarità temporale che introduce ad altri tipi di irregolarità, lo scorrere nell'arte di un tempo alterato e totale. Subito le problematiche più urgenti ed evidenti del contemporaneo, e dopo, con un balzo lungo cent'anni, scopriamo le tensioni di fine Ottocento e la nascita del nuovo secolo. Da qui in avanti il tempo scorre normale. Frammenti di manifesti teorici, parti di testi critici originali, dichiarazioni di poetica, la storia delle grandi mostre sono parte integrante della lettura di situazioni che si sono volute testimoniare con le voci che le hanno determinate. In uno dei "Racconti in sogno" di Yves Bonnefoy si immagina l'artista dell'ultimo giorno: "Il mondo stava per finire, giacché l'insieme delle immagini prodotte dall'umanità avrebbe superato il numero delle creature viventi". Questo libro inizia da qui, dal momento in cui pare che l'equilibrio tra la vita e il sembrare dei segni possa spezzarsi, dal momento in cui le immagini sembrano potersi sostituire alla vita.