Il rugby in carcere. Bisogna conoscerlo Lo merita. C'è umanità, dolore, coraggio. E c'è voglia di stare alle regole.
Otto istituti di detenzione italiani, un viaggio attraverso le attività rugbistiche attualmente esistenti in Italia. Una ricerca appassionante su come la pratica sportiva incida nell'animo delle persone. Storie di detenuti che nel rugby cercano il riscatto personale, di operatori che impegnano il proprio tempo libero per andare a insegnare il rugby in carcere. Di uomini della Polizia che queste attività le hanno volute, permesse, promosse.
L'autore si è recato nel carcere minorile di Nisida, e negli istituti detentivi di Terni, Torino, Monza, Frosinone, Porto Azzurro, Bollate e Firenze. Lì ha incontrato gli operatori esterni, gli educatori/allenatori, i direttori, i comandanti della polizia penitenziaria e naturalmente i detenuti, per vivere direttamente queste esperienze.
Un libro di grande lettura, che vuole essere non solo un'opera di narrativa pura e semplice ma anche un mezzo utile a promuovere un'attività che sonda dal suo alveo sportivo per diventare strumento di sostegno sociale.
Con il patrocinio del Ministero della Giustizia, Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, della Federazione Italiana Rugby e del Club Italia Amatori Rugby.