Quando esce dal carcere, dove è stato più di un anno per sospetta congiura antisabauda, Carlo Botta trova la sua Teresa sposata all'avvocato Roggeri: è l'autunno del 1795, la stagione dorata della collina torinese, dove sei anni prima era sbocciato il suo amore. Un nuovo pericolo d'arresto lo fa a dicembre fuggire in Svizzera: tra le nevi di Knutwiel, nella patria di Rousseau, il giovane medico ventinovenne (la cui prosa di storico, trent'anni più tardi, verrà preferita addirittura al Leopardi delle Operette morali) rivive le cose viste e sentite in questo romanzo.