Il 1950 segna per il Tibet una data storica: la Cina lo annette formalmente al suo territorio. Da qui, per la protagonista si intrecciano due viaggi: quello vissuto su terra e quello spirituale, entrambi scanditi dall'improvvisa perdita del padre. Questo trauma sancisce l'inizio del pellegrinaggio verso l'India, durante il quale la piccola Visakha si confronta con la cruda realtà della guerra. In queste pagine si può ascoltare il grido indignato e il canto ammaliatore dell'anima ferita. Un'anima che ne raccoglie tante, congiunte dallo stesso destino e dal desiderio di tornare in patria. Cresciamo insieme a lei, la conosciamo da adulta, ormai conscia dei propri demoni che minacciano di trascinarla in luoghi oscuri.