Emiliano Dentice è un regista reso famoso da un film: Phobos. Durante le riprese studia i filmati dell'ultima guerra e scopre immagini di carri armati tedeschi che schiacciano cavalli e ne rimane profondamente impressionato. La sua vita cambia e comincia a riflettere sulla sofferenza del "non umano". A Praga inizia a girare un nuovo film su
Rodolfo II, l'Imperatore del Sacro Romano Impero, e il suo incontro con John Dee, mago elisabettiano, ed Edward Kelley, the Golden Knight, lo scryer capace di evocare stravaganti spiriti che produrranno le arcane e strambe Conversazioni Angeliche. Rodolfo è l'imperatore alchimista alla ricerca perpetua della pietra filosofale e vive circondato da filosofi, alchimisti, astronomi, pittori e matematici. Intorno a lui si muovono personaggi del calibro di Johannes Kepler, Giordano Bruno, Arciboldo e Thyco Brahe. La narrazione, arricchita dalle riflessioni di Dentice, si ramifica in una serie di filoni: Rodolfo e Dee, la fine di Hitler e del Terzo Reich e la vita del regista, durante le riprese del film, con i suoi assistenti ed attori. I capitoli del libro sono scanditi dall'ossessione del regista con il profeta Geremia. Durante la fine delle riprese del film, Dentice, legge di un cervo bianco massacrato e decapitato nelle Highlands della Scozia, turbato per lo scempio prende una decisone radicale che avrà sviluppi drammatici. Il libro si conclude con una visione profana che lascia sorpresi, euforici e, forse, scandalizzati.