"Nella lingua parlata delle scimmie", ci informa Carlo Lorenzini (in arte Collodi), all'inizio di questo racconto che è un'autentica gemma nascosta tra gli scritti dello scrittore fiorentino, "Pipì" indica lo strano colore che caratterizza il pelo di un estroverso e imprudente scimmiottino, "una finissima lanugine di color vermiglio carnicino, come le foglie della rosa maggese": di qui il curioso titolo "Pipì o lo scimmiottino color di rosa". Non pochi lettori, incantati e divertiti dalle peripezie del vivace scimmiotto, hanno pensato a una parentela nemmeno troppo dissimulata con Pinocchio. La disobbedienza e l'errore sono i motori segreti, le fonti di energia che rendono Pipì e Pinocchio capaci di fare esperienza di quella grande favola che è il mondo. E la curiosità è la premessa psicologica fondamentale che permette loro di abbandonarsi con fiducia all'imprevisto, voltando le spalle all'abitudine e alla sicurezza. Ma nel corso di tutte le sue avventure in Pipì non viene mai meno, come nel suo più illustre collega burattino, la purezza del cuore, che è una virtù molto più importante e decisiva del rispetto delle regole e degli ammonimenti dei più grandi. Anche in questo caso, la pedagogia di Collodi rivela tutta la sua rischiosa efficacia affrancandosi da ogni forma di moralismo imposta dall'alto. Con e-book scaricabile fino al 30-06-2014.