L'opinione secondo cui tutto ciò che si scrive in meneghino sia cosa da ridere anche quando fa pensare trova ampie smentite in questa monografia. Lingua vera, e che ebbe i suoi codificatori, fu quella milanese, con una letteratura autentica che attraversò tutti i generi. I versi di Maggi, Balestrieri, Tanzi , Pertusati, Bossi e Birago guidano il lettore nella poesia macabra meneghina pervasa da un profondo sentimento della morte, la Caterinetta delle costole, come la chiamano i poeti milanesi. L'itinerario prosegue rapido toccando la poesia drammatica, erotica e campestre, con i versi del Corio che canta la passione dei meneghini per la campagna. Riproduzione a richiesta dell'edizione: Tipografia di G. Battista Messaggi, 1891.