La tradizione socialista ha, nel complesso, mostrato solo di rado un interesse spiccato nei confronti della politica internazionale, spesso giudicata prerogativa esclusiva delle classi dirigenti o strettamente legata ai possibili riflessi di politica interna. Anche Pietro Nenni, pur nel suo grande interesse per la politica internazionale, ha risentito fortemente delle conseguenze del nesso nazionale/internazionale, soprattutto nel periodo della guerra fredda, quando la sua politique d'abord si è trovata succube della logica dei blocchi. Il libro esamina, attraverso un'attenta analisi delle dinamiche interne al PSI, la visione del mondo che ne ebbero i suoi principali leaders (da Nenni a Morandi, da Lombardi a Basso, da Vecchietti a De Martino e Pertini), senza trascurare l'opinione dei militanti, in un arco temporale che va dalla sconfitta del 18 aprile agli eventi del 1956.