Il testo di Monnier, viaggiatore raffinato, esemplare per comprendere le trasformazioni del turismo culturale nella seconda metà dell'Ottocento, oltre all'indiscutibile qualità letteraria, restituita da quest'attenta traduzione, si offre come una testimonianza utile del passato recente della città: non solo la vita prima dell'eruzione del 79 d. C., ma anche la storia della sua riscoperta Oltre allo specifico interesse storico, c'è dell'altro nel testo: la memoria dei luoghi e le loro drammatiche trasformazioni: «Una ferrovia collega oggi Napoli e Pompei. () Il tragitto dura un'ora; avete giusto il tempo di leggere quanto segue, interrompendo la vostra lettura per guardare da lontano il Vesuvio o la marina, l'acqua chiara circondata dalla curva morbida dei promontori, la costa blu che si allontana e diventa verde, la costa verde che si avvicina e diventa blu, Castellammare s'appressa mentre Napoli s'allontana». Le parole di Monnier restituiscono un'immagine della straordinaria natura campana ormai irrimediabilmente perduta Fortunatamente il disappunto per la perdita della bellezza di un tempo si trasforma presto in meraviglia: inoltrandosi entro le mura della città antica, le strade basolate, i santuari, le case con la loro ricca decorazione pittorica, la magia che sprigionano i marmi, gli stucchi, i mattoni invasi dalla morbida luce mediterranea, incantano ancora il visitatore. Anzi, aggiungeremo, lo accompagnano nell'esplorazione del più grande sito archeologico del mondo, tra i più celebri e visitati con i suoi quarantaquattro ettari scavati. Una città nella sua interezza, dove la meditazione nostalgica sulle rovine lascia il posto alla moderna archeologia, ai restauri, alla messa in sicurezza delle strutture antiche, alle nuove tecnologie per la tutela e la valorizzazione.
dalla Presentazione
Svizzero di lingua francese, scrittore versatile (fu poeta, critico letterario, drammaturgo) e di formazione cosmopolita (studiò a Parigi, Heidelberg, Berlino), Marc Monnier soggiornò a lungo in Italia cui dedicò opere di grande erudizione e di calda simpatia: tra le altre L'Italie est-elle la terre des mortes? (1859); Garibaldi (1861). Nel 1864 otteneva la cittadinanza onoraria a Napoli e nello stesso anno si ritirava a Ginevra dove si spense a cinquantasei anni nel 1885. Di Monnier questa casa editrice ha pubblicato Brigantaggio: storia e storie.