Il libro racconta l'Italia del dopoguerra vissuta dai giovani che negli anni Cinquanta avevano appena dieci anni e avevano ricevuto dai loro antenati un'eredità disastrosa. Sulle macerie lasciate dal nazifascismo, si dovevano ricostruire, case, strade, ponti, scuole, ferrovie, stazioni, chiese e soprattutto le famiglie, decimate durante il conflitto e, a volte, mutilate per l'esplosione improvvisa di ordigni rimasti interrati come per continuare il massacro. È la storia individuale che narra i sacrifici e l'impegno dell'uomo comune per riemergere, la storia dell'uomo comune, che si intreccia con la grande storia per raccontare ciò che spesso la storia non racconta.