In questo saggio Comfort analizza un problema fondamentale della società centralizzata e urbanizzata, quello della delinquenza politica, dimostrando come ci sia una correlazione tra i tratti delinquenziali di una personalità psicopatica e una carriera di successo in ambito dirigenziale. In genere l'arte di governare si esercita con l'acquiescenza dei sudditi e si adatta per lo più alle regole stabilite dal diritto comune. Ma per chi vuol vedere la realtà è ben diversa: lo Stato di diritto si ferma dove comincia la Ragion di Stato. Ed è appunto qui che si producono quei comportamenti devianti, inaccettabili tra i «normali» esseri umani, che sono invece la norma nelle istituzioni politiche e militari. Si va così configurando una vera e propria «psicopatologia del potere» che necessariamente attrae proprio quelle personalità disposte ad adottare comportamenti asociali vietati nel resto della società. Andando ben oltre l'adagio secondo cui il potere corrompe, la tesi di Comfort è che il potere seleziona consapevolmente nell'ascesa della sua scala gerarchica le personalità più «adatte», ovvero quelle con tratti psicopatici e sociopatici. Prefazione di Eduardo Colombo.