È trascorso mezzo secolo dalle Indipendenze africane, un'età piena di sogni, di speranze e anche di buoni propositi. Perché allora, nonostante gli indubbi cambiamenti sociali, la scena africana continua a mostrare un suo ostinato profilo di instabilità, di fermentazioni virali, di avvitamenti politici, di emergenze, di violenze? Precisamente questo libro prova ad esplorare, per un popolo della Repubblica Centrafricana, i Bofi, i modi dell'ammaloramento eterotopico. E dunque, in una prospettiva inedita, le conseguenze di lungo periodo dell'intrusione coloniale. Al cuore dell'analisi si pongono la costituzione e il funzionamento dei poteri territoriali, nel cui seno si sviluppa una dialettica potente tra legittimità e legalità. Vale a dire tra le ragioni del diritto in quanto tale (ius) e quelle della legge, come riferimento normativo universalizzante (lex). La geografia del colonialismo genera poteri legali che contrastano con i poteri legittimi, facendo venir meno il principio di autorità. Il punto diventa allora: perché mai qualcuno, una collettività, dovrebbe fare qualcosa o non farla?