Con aforismi fulminei, narrazioni esilaranti, passeggiate panoramiche, Giuseppe Pontiggia racconta in questo libro che cosa sono la società italiana e l'esistenza individuale per chi le vive e le osserva in prima persona. Una prima persona che non è un io narcisistico; è, al contrario, un io che si interroga, che cerca libertà di movimento e autenticità di giudizio. Il risultato è un'esperienza letteraria sconcertante che mobilita i registri dell'ironia e della satira, ma lascia anche spazio alla partecipazione emotiva e al coinvolgimento solidale. Quasi duecento testi, originali intersezioni tra racconto e saggio, memoria e diario, che formano sequenze legate da associazioni o cortocircuiti. Fino a che le tessere sparse ricostituiscono un mosaico unitario, alla ricerca di quel magico equilibrio tra il dramma di esistere e la commedia del vivere. A dimostrazione di come la strada verso l'impegno civile più responsabile possa passare attraverso il divertimento, la leggerezza, il piacere dell'intelligenza e dello stile.