Scritto nel 1932, il romanzo, finora inedito in italiano e considerato l'opera più significativa del periodo precedente l'esilio di Klaus Mann, dipinge un quadro affascinante della "generazione perduta", cresciuta durante e dopo la Prima Guerra Mondiale, che in un mondo in piena decadenza e profonda crisi di valori - dove sembra prevalere l'arrivismo sociale ed economico e la ricerca più sfrenata del piacere - cerca una sua via, tra speranze e disillusioni, ribellione politica ed evasione dalla realtà. Tra Berlino e Parigi le vicende di Sebastian e di Sonja, uno scrittore e un'attrice teatrale, si intrecciano con quelle del ballerino arrampicatore sociale Gregor Gregori, che preannuncia il protagonista del romanzo posteriore "Mephisto", e di un caleidoscopico pullulare di personaggi, che ben rappresentano l'atmosfera dell'agonizzante Repubblica di Weimar.