In Yeats si riconosce ormai la maggior voce poetica di lingua inglese degli ultimi cento anni- e v'è chi è pronto ad estendere il confine temporale addirittura a trecento anni, rispettando solo la grandezza di un Shakespeare, di un Milton, di un John Donne. La sua poesia, anche al di là delle sue singolarissime qualità formali, ci rende la figura intera dell'Uomo, il suo costante tormento dovuto alla coscienza della sua inadeguatezza, e insieme la sua gioia di vivere appunto in questa condizione imperfetta. E' in ciò la sua grandezza.