Il management è tuttora ritenuto un ambito nettamente maschile. Sorprende, allora, scoprire che l'idea stessa del management e del manager come figura sociale sono frutto di un pensiero femminile. C'è un protagonismo femminile che da metà Ottocento, attraversando il Novecento, giunge fino a oggi. Con una sbalorditiva ricorrenza di princìpi, il pensiero delle studiose dei due secoli passati si salda con le pratiche delle manager di oggi.
Perché le donne? Perché mentre per gli uomini il potere sembra non bastare mai, le donne, ieri come oggi, portano nel management nuove visioni, accomunate da una diversa concezione del potere? Questa genealogia, la potenza che sprigiona, sentire che ne facciamo parte, conferma nelle proprie convinzioni le donne che nel mondo del lavoro vanno oltre le regole
dominanti. È una relazione tra donne nel tempo.
Le figure femminili presentate nel libro cercano la trasformazione del modo di governare le aziende. Che non può esistere senza le donne e la loro visione, ma che non può venire solo da loro. Dobbiamo farlo insieme, donne e uomini.
Questo libro parla dunque alle donne manager, a quelle che ambiscono a ruoli di responsabilità e a tutte quelle che vogliono la loro libertà nel lavoro. E vuole parlare alle sindacaliste, che come donne hanno interessi comuni con le manager: soggetti diversi ma che insieme possono cambiare il mondo del lavoro tuttora a dominanza maschile e spesso misogino.
Parla anche agli uomini ci sono, e non pochi che non si ritrovano in un modello manageriale fondato sul potere come dominio.