Ah che voce, Nora mia! che note vellutate, chiare, espressive! Fu un momento di squisito, ineffabile piacere. Io, che facevo la mia solita passeggiata del mattino, mi fermai, sorpresa e deliziata, ordinando a Tom che stesse cheto, che non abbaiasse. Devi sapere, che Tom è un grosso cane intelligentissimo; mi capisce a volo e mi ubbidisce senza mai protestare; nè pure con un gemito, con l'abbassare delle orecchie, col tirarsi la coda fra le gambe; solo, qualche volta, a un comando, che forse non riesce a spiegarsi, mi guarda di sotto le folte ciglia e apre la bocca a uno sbadiglio, che mette in mostra tutti i suoi denti, bianchi e forti. Non sono ancora riuscita a comprendere che cosa voglia dire con questo sbadiglio. Ma, torno a la voce. Veniva dallo scrimolo della ripa; proprio dal gruppo di quercioni che formano una macchia nera, nel punto, d'onde, a picco; si vede giù il fiume dibattersi fra gli scogli del suo letto.
Che cosa cantava quella voce di tenore?.. Niente di ciò che conosco io; non una romanza e neppure un motivo d'opera. Cantava forse un sentimento, una speranza, un desiderio, un ricordo. E il sentimento doveva essere gentile; doveva essere nobile la speranza, il desiderio alto e il ricordo dolcissimo.
Quella voce! Anna Vertua Gentile.
Anna Vertua Gentile (Dongo, 30 maggio 1845 Lodi, 23 novembre 1926) è stata una scrittrice italiana.