Roma, nel marzo del 1944, ÿ sotto il dominio dei tedeschi e controllata dalle SS. Mentre Padre Antonelli, direttore dell'Istituto Superiore del Restauro, tenta di sottrarre alla rapina un quadro di Masaccio, il tenente colonnello Herbert Kappler, facendo pressioni sul di lui superiore, Padre Pancrazio, ottiene la consegna del prezioso dipinto. Nel frattempo si sta organizzando un attentato ad una compagnia di SS che ÿ solita attraversare le vie della capitale il piano riesce e una trentina di soldati tedeschi restano uccisi a via Rasella. Il comandante della piazza, Generale Maelzer, informa direttamente Berlino e riceve l'ordine di una immediata rappresaglia: dieci italiani per ogni tedesco morto. Viene incaricato dell'esecuzione Kappler, il quale, pur facendo presente l'inutilità e la pericolosità di tale azione, si appresta ad ubbidire e lavora febbrilmente tutta la notte per compilare l'elenco delle vittime Dollmann, suo diretto collaboratore, prega segretamente Padre Pancrazio di avvertire e far intervenire il Papa. Il 24 marzo 1944, poche settimane prima della liberazione di Roma, Kappler, con i suoi ufficiali e soldati, compie l'eccidio alle Fosse Ardeatine. Tra gli uccisi vi ÿ anche Padre Antonelli, presentatosi spontaneamente non appena appreso che Pio XII non sarebbe intervenuto, ma che si sarebbe unicamente pubblicato sull'Osservatore Romano, dopo il massacro, un generico appello alla non violenza.