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Il Regno delle due Sicilie terminò la sua esistenza a seguito di un processo di decomposizione interna accelerato dal moto risorgimentale che portò all'unificazione del nostro paese? Oppure a provocare il crollo del regime borbonico fu decisiva la pressione delle grandi "Potenze marittime" (Francia e Inghilterra) che, dalla metà del XIX secolo, tentarono di trasformare il Mezzogiorno in una colonia economica e in un avamposto strategico funzionale alla loro strategia mediterranea? Il volume di Eugenio Di Rienzo risponde a questi interrogativi, alla luce di una documentazione inedita, proveniente dagli archivi diplomatici francesi, inglesi, austriaci, russi, spagnoli, analizzando la lunga agonia del Regno di Napoli in una durata che va dal conflitto commerciale ingaggiato con la Gran Bretagna nel 1840, ai riflessi internazionali della rivoluzione del 1848, alla Guerra di Crimea, alla distruzione del vecchio equilibrio europeo successiva alla presa di potere di Napoleone III. Senza nessuna nostalgia neoborbonica ma con una grande attenzione ai problemi della storia presente, questo saggio suggerisce inoltre che la stessa debolezza geopolitica, che determinò il crollo del "Piccolo Stato" napoletano, avrebbe condizionato, fino ai nostri giorni, il destino della "Media Potenza" italiana nel segno di un passato destinato a non passare.
Il Regno delle Due Sicilie e le potenze europee. 1830-1861
Michele Carlo - 15/10/2016 20:18
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Per condividere la nostra storia bisogna conoscerla. Per quanto riguarda il nostro Risorgimento non è del tutto semplice venirne a capo. I fatti e gli episodi descritti nel testo dell'illustre docente universitario Eugenio Di Rienzo, Il Regno delle Due Sicilie e le potenze europee - 1830-1831, passano sotto la lente degli archivi diplomatici inglesi, francesi, russi, prussiani, austriaci e ci chiariscono aspetti oscuri dell'unità che sono stati abilmente occultati. Dal testo si evincono chiaramente le posizioni di inglesi e francesi rispetto al processo di aggressione militare dei Savoia nei riguardi del Meridione.
Capisco che leggere che la flotta inglese abbia protetto lo sbarco di Garibaldi a Marsala lasci perplessi, ma in questo testo troviamo i documenti che lo confermano.
Scopriamo, inoltre, che nel parlamento inglese alcuni deputati inglesi accusarono il primo ministro Palmerston di aver consentito al Piemonte di depredare e massacrare il Sud. In particolare, il deputato Pope Hennessy parlò di ritorsioni terroristiche dei piemontesi per aver smantellato alcuni impianti industriali, requisiti per essere poi trasportati al Nord. Inoltre, sempre Hennessy, accusò l'esecutivo inglese di aver favorito l'aggressione di uno stato indipendente, non in guerra, commettendo gravi infrazioni alle leggi della nazione e a quelle del diritto internazionale. Il deputato Lennox, da parte sua, accusò l'esecutivo di aver favorito la sostituzione del dispostismo borbonico con lo pseudo-liberalismo di Vittorio Emanuele II, che aveva portato il Sud ad un vero e proprio regno del terrore con epurazioni di massa del personale amministrativo, arresti arbitrari, inquisizione poliziesca con migliaia di persone imprigionate senza accuse e senza processi, oltre alla totale censura della stampa non allineata alla volontà piemontese.
E sono gli stessi inglesi a parlare dei massacri e degli eccidi, così come tutte le diplomazie europee. Molti documenti sono andati distrutti ad arte o occultati, ma è proprio attraverso i documenti diplomatici inglesi, francesi, prussiani, austriaci e russi che possiamo ricostruire questo lato oscuro della nostra storia.
E, in questo senso, lo studio e le ricerche del prof. Di Rienzo è fondamentale per chiunque si occupi di storia e voglia conoscere il proprio passato per progettare meglio il proprio futuro.
Michele Eugenio Di Carlo
Michele Carlo - 15/10/2016 20:18