Facendo parte della giuria in un processo per omicidio, un principe riconosce in una prostituta accusata di omicidio una contadina che aveva sedotto dieci anni prima, causandone la rovina. Mentre il principe affronta le conseguenze delle sue azioni, decide di abbandonare la sua vita ricca e lussuosa per dedicarsi al salvataggio della giovane, anche se ciò significa seguirla in esilio in Siberia. Oppresso dal senso di colpa, egli si adopera per salvare la donna e, con lei, la propria anima. Resurrezione, l'ultimo grande romanzo di Tolstoj, è ispirato a una vicenda giudiziaria realmente accaduta, che è soprattutto una riflessione sull'inevitabilità del male, sull'ingiustizia universale della sofferenza, alla quale l'uomo può opporre solo la prospettiva di una redenzione individuale. Pubblicato a partire dal 1898 ma a lungo meditato, Resurrezione è il romanzo della crisi spirituale di Tolstoj che, ormai settantenne, arriva a rinnegare gli scritti precedenti e legittima la letteratura solo se suscita sentimenti di fratellanza e amore.
Lev Nikolaevic Tolstoj nasce a Jasnaja Poljana, in Russia, il 9 settembre 1828 da una famiglia di tradizioni aristocratiche, appartenente alla vecchia nobiltà russa.
Questa condizione influenzerà tutta la sua esistenza: da un punto di vista positivo perché avrà opportunità che altri non avranno, ma anche da un punto di vista negativo perché lo distinguerà dagli altri letterati del suo tempo da cui si sentirà spesso escluso.
La madre morirà quando lui avrà solo due anni e dopo