Se cercate un angolo dell'America centrale che somigli un po' all'inferno, il Guatemala è un ottimo candidato. Qui da cinquecento anni la ricchezza è concentrata nelle mani dei meticci, i discendenti dei conquistatori spagnoli, mentre alla popolazione indigena, schiacciata sotto il tallone delle dittature militari che si susseguono, restano le briciole. Al minimo accenno di rivolta si scatena una repressione feroce, tra sequestri ed esecuzioni sommarie. Il territorio è costellato di fosse comuni clandestine. Ma il Nobel per la pace assegnato a Rigoberta Menchú, portavoce degli oppressi, potrebbe cambiare le cose. Per questo l'oligarchia al potere, dopo essersi alienata il sostegno di Washington, di fronte alla minaccia costituita dall'odiata attivista sta organizzando un'operazione per eliminarla. Malko Linge viene informato dell'esistenza del piano da una fonte locale della CIA, che però finisce squartata dai macellai del regime. E adesso tocca a lui scoprire i dettagli. Nel frattempo, in quanto gringo in un paese il cui sport nazionale è la caccia ai sovversivi e ai loro amici stranieri, il Principe delle Spie dovrà preoccuparsi di rimanere tutto intero.