Nella Storia i grandi balzi in avanti compiuti lungo il sentiero della civiltà sono stati ispirati dagli uomini di pensiero, intellettuali, filosofi che con la loro vi¬sione scuotevano le coscienze e facevano percepire come realizzabili nuovi scenari più progrediti, migliori per la complessa e contraddittoria società umana. Nell'era caotica dei social media e del conformismo mediatico, queste voci ap¬paiono confuse, prive di vigore permeante, incapaci di risvegliare il pensiero critico, nar¬cotizzato dal flusso incessante di dati. Le persone di cultura e gli scrittori, in particolare, avvertono la necessità di tracciare una rotta, di denunciare, come sentinelle della verità. Tuttavia, nell'epoca dell'immagine e del politicamente corretto, anche questa attitudine può sembrare una posa, una strategia di marketing. Difendere gli oppressi, gli ultimi può diventare un'autocertificazione della propria superiorità morale, che rende irrimediabil¬mente vana ogni buona intenzione. Per questo è bene tenere a mente che l'impegno civile è, sì, responsabilità verso gli altri, ma non può prescindere dall'impegno verso la propria autenticità e verso la scrittura.