Si aggiunga a ciò che Antioco, col sostenere dei ridicoli pretendenti alla corona di Macedonia e colla ostentata splendida sepoltura data alle ossa dei Macedoni che biancheggiavano presso Cinocefale, aveva profondamente offeso l'ardente temperamento di Filippo, così che questi mise tutto il suo esercito a disposizione dei Romani.
Come la prima, così anche la seconda potenza della Grecia, la confederazione achea, teneva fermamente alla lega con Roma.
Dei comuni minori vi rimasero inoltre uniti i Tessali e gli Ateniesi; il cui partito patriottico, abbastanza forte, fu ridotto alla ragione da un presidio acheo stabilito nella rocca da Flaminino.
Gli Epiroti si sforzavano di tenersi, possibilmente, in buoni rapporti con gli uni e con gli altri. Oltre gli Etoli ed i Magnesi, ai quali si unì una parte dei limitrofi Perrebei, passarono dalla parte di Antioco soltanto il debole re degli Atamani, Aminandro, il quale si lasciò affascinare da stolte mire di salire al trono della Macedonia, i Beoti, presso i quali continuava a reggere ancora la cosa pubblica il partito avverso ai Romani, e nel Peloponneso gli Elei ed i Messeni, soliti a far causa comune con gli Etoli contro gli Achei.